Scegliere di visitare Procida solo per il mare sarebbe un oltraggio alle tante altre bellezze del luogo, quelle architettoniche in primis. Nei vari borghi dell’isola, infatti, è possibile ammirare un particolare esempio di architettura spontanea sviluppatasi fra l’alto medioevo e il XVIII secolo.

Tra gli elementi più distintivi dell’architettura isolana spiccano indubbiamente gli archi e le scale a dorso d’asino: i primi svolgono la funzione di ingresso o, per meglio dire, di passaggio tra le stradine e le abitazioni, mentre le scale rampanti poggiano sugli archi e permettono di raggiungere esternamente i piani superiori. Particolarissimo è anche il vefio, un caratteristico terrazzo o balcone coperto da una volta ad arco policentrico. Un altro tratto dominante dell’architettura locale è il color pastello dalle tonalità ben definite e assortite in modo tale che due case confinanti non abbiano la stessa colorazione.

Quando si parla di tipica architettura procidana non si possono non citare i Casali, particolari abitazioni a più piani raggruppate attorno a un vasto cortile, risalenti al XVI secolo. Degno di nota è anche il borgo di Terra Murata, la zona più antica e alta di Procida, dove superate le due maestose porte di ingresso è possibile ammirare il Palazzo medievale d’Avalos e l’abbazia di San Michele, edificata dai benedettini intorno all’anno Mille.